#4 della serie sui S E N S I
UDITO – dal latino auditus -us, der. di audire
↳ funzione sensoriale specifica preposta alla percezione degli stimoli uditivi, cioè dei suoni;
è uno dei sensi specifici degli animali, che permette di percepire variazioni dell’ambiente esterno, costituite da vibrazioni sonore di un corpo propagate fino all’organo uditivo dal mezzo elastico in cui esso si trova [fonte: x]
Iniziamo a percepire i suoni ben prima di comprendere il significato di suoni e parole.
La voce della mamma e quelle delle persone vicine a lei ci accompagnano e ci cullano durante il nostro periodo di vita intrauterina, tanto che siamo in grado di riconoscere le persone dalla loro voce già pochi momenti dopo la nascita.
Ma come funziona l’udito?
L’apparato uditivo è costituito da una parte periferica e da una parte centrale.
La parte periferica si compone di orecchio esterno, orecchio medio e orecchio interno:
– orecchio esterno: capta le onde sonore che attraverso il canale uditivo giungono al timpano e alla sua membrana che vibra con il suono
– orecchio medio: capta le vibrazioni trasmesse dal timpano, le quali raggiungono poi l’orecchio interno passando attraverso tre ossicini (martello, incudine e staffa)
– orecchio esterno (o labirinto): le vibrazioni giungono alla coclea (o chiocciola) dove provocano il movimento del fluido che stimola le cellule ciliate, le quali generano impulsi nervosi ( = elettrici)
Da qui, si entra nella parte centrale dell’apparato uditivo: gli impulsi vengono trasmessi dal nervo acustico all’area cerebrale deputata alla percezione del suono – la corteccia temporale, che decodifica l’impulso interpretandolo come suono.
Cos’è il suono?
È una modificazione della pressione di un mezzo elastico solido, liquido o gassoso (generalmente l’aria).
Qualsiasi evento che produce un suono comprime le particelle d’aria con una pressione superiore a quella atmosferica; queste modificazioni della pressione sono più comunemente note come onde sonore [fonte: x] e sono generate dalla vibrazione di un corpo, vibrazione che si propaga attraverso il mezzo elastico (es. aria) e che deve rientrare in un determinato range di frequenze per poter essere percepita come suono dall’orecchio umano (circa 20-20000 Hz).
Oltre a darci informazioni sul tipo e sulle caratteristiche del suono, le frequenze che percepiamo ci permettono di comprendere anche la collocazione temporale delle onde sonore, ed è su questa informazione che si basa la nostra sensibilità temporale, ovvero è grazie all’udito che riusciamo a comprendere quando si verifica un evento.
Ma non finisce qui. Infatti è sempre grazie all’udito che possiamo avere il controllo costante dell’ambiente intorno a noi a 360°, anche laddove la vista non arriva.
Ed è una parte dell’orecchio interno che governa anche il nostro equilibrio.
Tuttavia non è solo l’orecchio a percepire i suoni.
Proprio perché i suoni sono vibrazioni, vengono percepiti da tutto il corpo – anche per questo essi hanno il grande potere di creare cambiamenti, anche profondi, in noi: ogni cellula entra in risonanza con le vibrazioni che la raggiungono e ciò ci influenza in maniera significativa, giungendo a cambiare il nostro umore e il nostro stato di salute.
Ma sto divagando.
Torniamo all’udito in senso stretto.
Nella società odierna siamo costantemente bombardat* da stimoli uditivi e questo ci porta, nella migliore delle ipotesi, a diventare inconsciamente selettivi e a escludere quindi molti suoni dalla nostra esperienza sensoriale cosciente; nella peggiore delle ipotesi, subiamo modifiche dell’apparato uditivo che portano a disturbi dell’udito e a sordità (qualcuno là fuori ha gli acufeni come me?).
Sai quanti e quali suoni ti influenzano ogni giorno?
La pratica che ti propongo ti aiuterà a prendere consapevolezza di quanti suoni giungono alle tue orecchie in ogni istante, per diventare consciamente selettiva, scegliere – quando possibile – se esporti o meno a determinate fonti di stimoli uditivi e così nutrirti di quegli stimoli che migliorano il tuo umore e la tua salute.
🌿Scegli per la tua pratica un ambiente che ti offra stimoli uditivi di vario tipo, sia naturali sia artificiali; poi trova una posizione comoda: in piedi, sedut*, sdraiat*, …).
🌿Chiudi gli occhi, rilassa la mandibola e poniti in ascolto – inizialmente, lascia che i suoni giungano alle tue orecchie e prendi consapevolezza di quanto “rumore” ti circonda; poi inizia a distinguere quanti suoni diversi riesci a percepire: non è importante riconoscere che suoni siano, concentrati sulla quantità.
🌿Ora concentrati sulla qualità: i suoni che senti sono gravi, acuti, forti, sussurrati, squillanti, monotoni, melodiosi, naturali, artificiali…? Ancora una volta non è importante riconoscere che suoni sian, ti interessano le loro caratteristiche qualitative.
🌿Il prossimo passo è capire da quale direzione e da quale distanza arrivano i suoni – grazie ai soli stimoli uditivi puoi ricreare un’immagine mentale (parziale) dell’ambiente che ti circonda; fallo con curiosità e divertiti!
🌿Per concludere, porta l’attenzione dentro di te e contemporaneamente ascolta i suoni: per ogni suono o mix di suoni, chiediti e osserva come ti fa sentire – quali emozioni emergono? è piacevole o spiacevole? vorresti allontanartene o ti attrae? il tuo corpo è in tensione o è rilassato? quali parti del corpo sono tese e quali rilassate? (in particolare presta attenzione a fronte, mandibola, spalle, bocca dello stomaco e pavimento pelvico) ti crea ansia o ti porta pace o rilassamento? e così via.
🌿Quando ti senti pront*, molto lentamente, riapri gli occhi.
Il suono è nutrimento e medicina.
{Ti aspetto a giugno per l’articolo #5: conosceremo la vista}
Eleonora